martedì 25 ottobre 2016

25.10.2016 Ancora in Mozambico pensando già alla Tanzania. Prodromi di agitazione da trasloco.

Traslocare è sempre traumatico, anche quando si trasloca da una stanza all'altra della stessa casa.

Traslocare, per la sesta volta in dieci anni, una famiglia di cinque persone da un Paese africano all'altro può essere a rischio di esaurimento nervoso.

Negli anni però ho imparato che il mantra “in qualche modo faremo, come abbiamo sempre fatto “ e “domani è un altro giorno” un po’ aiuta.

Il primo passo è la decisione, che porta con se’ tanti di quei passaggi emotivi sui quali probabilmente scriverò un libro.

Un volta appurato che si parte di nuovo, e si è coscienti della scelta fatta, ci si comincia a guardare intorno camminando per casa e iniziano i sudori freddi anche se ci sono 35 gradi. “Ma se non abbiamo comprato quasi niente in questi anni!” Ogni oggetto posato su una mensola, ogni asciugamano, ogni giocattolo viene scansionato mentalmente e inserito nelle cartelle del mio cervello : da regalare,da vendere, da mandare in Italia, da portare con noi. Poi ci sono le sotto cartelle : da regalare ad asilo, guardiani, associazioni, Tizio, Caio etc. E così prosegue la vita fino al giorno della chiusura delle valigie.

Trasporto essenziale ed ecologico-Uganda- by Matteo Capuzzo
In questo purtroppo non ci siamo affatto "africanizzati"!
Poi si comincia a pensare dentro a quanti kg deve stare tutta la vita di cinque persone, anche se la maggioranza sono personcine ma portano con se’ più kg di quanto pesi tutta la famiglia intera!
Idealmente starà tutto dentro qualche valigia e un paio di casse...idealmente. Non c’è mai stata una volta che abbia fatto i conti giusti, l’ultima settimana prima della partenza puntualmente bisogna comprare altre valigie, altre casse e riscrivere la lista da consegnare al cargo aereo almeno cinque volte. Gli ultimi giorni apro di nascosto di notte le casse e infilo cose senza che mio marito mi veda!

Mentre si comincia la selezione di ciò che è stato votato come irrinunciabile e ci seguirà anche questa volta, procedimento che meriterebbe un altro libro,  bisogna anche convincere gli amici che rimangono a comprarti le cose che vuoi lasciare ( ma che non  è che proprio le puoi regalare) tipo una lavatrice, una televisione, un’automobile... quindi ti scopri improvvisamente  una esperta di marketing “ questa lampada è quasi nuova, mai usata, te la do per soli..” oppure “ secondo me questo mobiletto fa proprio al caso tuo, lo potresti mettere...”.

Ecco ad oggi, ad un mese e mezzo dalla partenza verso la Tanzania, dopo due anni e mezzo di Mozambico siamo più o meno a questo punto: il caos più totale. Vorresti cominciare a mettere via qualcosa ma ancora ti serve, è ancora presto ma in verità già comincia a mancare poco alla partenza...il tutto condito da un bambino piccolo che appena vede uno scatolone tira fuori tutto e ci si infila dentro, uno medio che se scova una gamba rotta di un robot finita per sbaglio nella spazzatura la recupera e dice che è proprio quello che stava cercando e uno grande che non ne vuole sapere di farsi nuovi amici nel nuovo Paese...

Se a questo ci aggiungiamo una mamma che sta per finire un master, e chissà se ci riuscirà,  e deve andare in Italia una settimana a quindici giorni dalla partenza e un papà che delira dicendo che va da Beira a Dar es Salaam in Ape Cross...beh sembra quasi un film del terrore.

Nessuno mi chieda “come stai? Contenta della nuova avventura?”  ve lo dico quando comincia la nuova avventura. Adesso devo solo ripetermi “ in qualche modo faremo, come abbiamo sempre fatto...in qualche modo faremo...”  e bere tanti caffè.

Chi ci ama ci segua 
leggendoci..non in senso letterale! 

domenica 18 settembre 2016

18.09. 2016 VITA DA PIRATI E'...



La metafora della nostra vita l'abbiamo vissuta in vacanza: 

Vita da pirati è...

...mettersi in viaggio...







...avvistare terra...

...gettare le ancore..


...consultare una mappa...



...radunare la ciurma ...

...iniziare i preparativi...





















...controllare il mare...









...issare le vele ...






















... prima di  partire per una nuova avventura seguendo il sole.




Photos by Matteo Capuzzo. 
Inhaca-Mozambico-Agosto 2016




giovedì 18 agosto 2016

18.8.2016 MOZAMBICO VICINO AD UN ACCORDO?

Si vocifera che ieri 17 agosto FRELIMO ( Frente de Libertaçao de Moçambique- partito di maggioranza al potere ) e RENAMO (Resistencia Nacional Moçambique-  maggior partito di opposizione) abbiano firmato un accordo secondo il quale le sei province sulle quali l’opposizione ha rivendicato di aver vinto alle precedenti elezioni del 2014 verranno concesse e da loro governate a partire dai prossimi mesi. Questo potrebbe portare alla fine della guerriglia degli ultimi mesi e alla stabilità del Paese? Vedi qui i post sull'argomento
In un clima di totale confusione di informazioni , scambio di accuse  tra i due partiti, attacchi a automobili,  mezzi di trasporto,  centri amministrativi, ritrovameto di corpi con accuse reciproche sugli esecutori  è difficile sapere e capire dove stia la verità. Forse ci si sta avvicinando ad una svolta che potrebbe essere decisiva.

Noi speriamo che si proceda in questa direzione, in un Paese già abbastanza devastato dalla crisi finanziaria e dalla siccità che sta mettendo a dura prova la sopravvivenza di molte persone.


AGGIORNAMENTO DEL 02.09.16 

purtroppo la notizia dell'accordo sulle province è stata poi smentita,  gli attacchi a veicoli e persone continua sulle strade del Mozambico, la situazione rimane confusa. Intanto i prezzi aumentano, la gente è sempre più scontenta e il Paese sempre più diviso tra Centro-Nord e Sud, dove si trova la capitale Maputo, che sembra sempre più lontana dal resto del Paese e dalla sua gente. 

mercoledì 10 agosto 2016

10.08.2016 OGNI TANTO DEVO RICORDARMELO...





" Il vero viaggio dello scoprire non consiste nel vedere paesaggi nuovi, ma nell'avere nuovi occhi"
(M.Proust) 



Giochi felici al rientro dalla giornata di pesca- Sengo-Mozambico

martedì 26 luglio 2016

26.7.2016 QUANDO TI DISSI DI SI...


Quando ti dissi di SI
8 anni fa
Non sapevo avrei detto SI

a crescere insieme per il  mondo  3 figli

 a 5 traslochi in altrettanti Paesi africani

 a vivere spesso senza  acqua e corrente elettrica 

 ad avere un asino domestico, galline, camaleonti, gechi in giro per casa

ad avere sempre le valigie aperte

a soffrire della mancanza della famiglia e degli amici

a esplorare posti dimenticati da Dio ma talmente affascinanti da rimanere indelebili

a conoscere persone, odori, sapori sempre nuovi

a dover correre per non perdere un tramonto sul mare, un cielo con una luna e una stellata uniche

a dover prendere più aerei che autobus

a dover comporre frasi in 3 lingue differenti per facilitare la comprensione in famiglia

a dover controllare che avessi i calzini  almeno dello stesso colore la mattina prima di uscire

a doverti rammendare cento volte lo stesso paio di pantaloni di stoffa tradizionale perchè portavano con se’ un bel ricordo

a cercare un pupazzo perso nel fango di un mercato di notte

ad aspettarti ansiosa ogni volta che ti allontanavi qualche giorno e sentirmi persa ogni volta che mi allontanavo qualche ora

a sentirmi regina ogni singolo giorno


ma ti dissi di SI  e oggi  ti dico ancora SI e GRAZIE, sempre. 

mercoledì 6 luglio 2016

06.07.16 EID AL FITR - LA FINE DEL RAMADAN e la curiosità candida, semplice e pulita dei bambini


Oggi si festeggia la fine del Ramadan per i musulmani in un clima mondiale difficile, pieno di paure, terrore,  buio e orrore

                                 in casa nostra si è riempito invece di freschezza, colori e curiosità.


Ci siamo trovati a dover rispondere ad alcune domande dei nostri bimbi e cercare di tenere la mente il più aperta possibile, a non influenzare il loro apprendere, non cadere nei pregiudizi che inevitabilmente abbiamo insiti in noi. Ci ha colti di sorpresa, ci ha fatto riflettere, ponderare le parole, per noi è difficile, per loro...affatto.

G:-   Mamma, perchè la mia compagna di classe in questi giorni non ha fatto merenda a scuola? Però mi ha detto che andava a bere di nascosto, che non potrebbe, io le ho detto che non l’avrei detto a nessuno.  
M: - Glielo hai chiesto?
G: - Si, mi ha detto che non può in questo periodo.Volevo chiederle più cose ma non ho avuto il coraggio.
M: - Sta facendo il Ramadan ( segue breve  e semplice spiegazione di cosa significhi il Ramadan)
G: - Anch’io voglio fare il Ramadan ma posso decidere di non mangiare solo le patatine?
       E perchè ha il velo in testa? E perchè alcune signore sono tutte vestite di nero e si vedono solo gli        occhi? Così’ nessuno può vedere se sono belle... E perchè alcuni uomini hanno quel cappellino            strano in testa? Ma gli italiani possono essere musulmani?
... ... ...
Che altre religioni ci sono ?

M: - Racconto dei cattolici, dei protestanti, dei buddisti...
G: -  E poi? Mi racconti ancora?

Mi ha sfinita....
Continua il giorno seguente e gli spieghiamo che oggi il Ramadan finisce, che sorge la luna nuova, che i musulmani festeggiano.


G:- Yeeee! Festeggiamo anche noi allora! La luna è uguale per tutti. 


lunedì 13 giugno 2016

13.6.16 STORIE DI ORDINARIA POVERTA’ N. 3


 "LA RAGAZZINA IN VACANZA "


J. ha un aspetto giovanile, un viso rotondo e sorridente. Lavora da molti anni come donna delle pulizie nell’ ufficio dove lavora Matte. Difficile indovinarne l’età e ogni tanto si scopre qualcosa di più della sua vita, una figlia, o più, addirittura una nipote.

In Mozambico, come in molti Paesi africani dove abbiamo vissuto, la famiglia è allargata nel vero senso della parola quindi quando qualcuno presenta un fratello, uno zio,  un cugino non sempre significa che lo siano in senso letterale, zii (tio/tia) sono un po’ tutti e quando si vuole identificare un fratello vero si aggiunge “ stessa mamma, stesso papà” oppure “ siamo 5 fratelli tutti della pancia di mia mamma”, che di questi tempi contestualizzato nel dibattito italiano fa un po’ sorridere...
Spesso le famiglie sono sparpagliate in diverse parti del Paese, difficilmente le famiglie numerose vivono insieme: alcuni figli studiano in altre città presso parenti, altri sono affidati alle cure dei nonni, le ragazzine a volte vengono mandate a lavorare come baby sitter o aiuto in casa presso zii e cugini.
Comunque è prassi mandare i bambini e i ragazzi durante le ferie scolastiche presso i parenti in altre città, si da un contributo per le spese a chi li ospita e loro aiutano in casa e sono una bocca in meno da sfamare per alcuni mesi per la famiglia di origine.

Così J. Ha  mandato sua figlia  di 13 anni nella capitale, Maputo, con l’autobus, un viaggio di due giorni, a passare le ferie presso degli zii. Le ha dato un po’ di soldi perchè li consegnasse alla zia per contribuire alle spese e un bel po’ di medicine da prendere tutti i giorni; madre e figlia infatti sono sieropositive e devono assumere i medicinali antiretrovirali assolutamente regolarmente.
Un giorno J. È arrivata molto agitata a chiederci un prestito urgente. Le abbiamo chiesto cosa fosse successo e ci ha spiegato che voleva far rientrare subito la ragazzina a Beira e le servivano i soldi per il biglietto dell’autobus da mandarle. La fantomatica zia in realtà pare che avesse lasciato la ragazzina a casa da sola da qualche giorno e le scorte di cibo erano finite, la madre era molto preoccupata perchè la bimba doveva mangiare bene per poter assumere i medicinali e pensare ad una ragazzina di tredici anni da sola nella capitale non era certo rassicurante. La “zia” aveva utilizzato i soldi arrivategli e poi si era fatta di nebbia senza avvisare. A meglio investigare infatti non era una zia di sangue ma un’ amica che si era resa disponibile a ospitare C. Per le ferie.

Ebbene abbiamo elargito l’equivalente di 20/25 euro per farla rientrare il giorno successivo. Per noi una cifra irrisoria, per J. La sicurezza di sua figlia. Avrebbe dovuto aspettare lo stipendio successivo per poterle comprare il biglietto di ritorno.

C. è arrivata a casa, abbiamo tutti tirato un sospiro di sollievo e pensato una volta in più a quanto sia relativo il valore dei soldi.