Nella notte abbiamo sentito confusione nella strada: voci concitate, battere al portone, persone, forse qualche auto. Al mattino presto c'era un'auto della polizia davanti a casa nostra e diverse auto parcheggiate in strada ( fatto piuttosto insolito nelle prime ore del mattino). Dunque capiamo che c'è del movimento, che è successo qualcosa nella casa di fronte ma non sappiamo chi ci abiti. Nel corso della mattinata scopro che hanno trovato un ragazzo morto in casa sua. Mi dicono che devo andare dai parenti. Ma io non conoscevo nè lui, nè la famiglia, vengo infatti a sapere che veniva a Beira soltanto nei fine settimana perchè lavorava in un'altra città, quindi è molto probabile che non l'abbia nemmeno mai visto. La signora che mi aiuta in casa mi guarda smarrita senza capire: "ma tu DEVI andare dai parenti, sei una vicina".Per lei non ha senso la mia giustificazione che non lo conoscevo. Mi faccio spiegare come funziona di solito, cosa devo fare. Per tutta la giornata, e anche per i giorni a seguire il portone sulla strada rimarrà aperto, vengono sistemate delle sedie nel cortile, a volte messo un piatto per le offerte all'ingresso, e chiunque può ( o deve) andare a sedersi su una delle sedie, aspettare che venga un parente o ci siano altri conoscenti e conversare su come è avvenuta la morte, chi era, cosa faceva,se aveva famiglia etc.e così anche io ho fatto, accompagnata dalla mia mentore. Mi è parso strano, all'inizio un po' imbarazzante perchè mi sembrava assurdo andare in casa di gente sconosciuta e intromettermi in un momento delicato poi ho capito, apprezzato e pensato che in effetti fosse la cosa più naturale del mondo.L'unica cosa che alla fine è apparsa strana in tutta la vicenda era che non conoscessi il mio vicino!
mercoledì 6 maggio 2015
sabato 21 marzo 2015
20.3.2015 DOMENICA 22 LA GIORNATA DELL'ACQUA, PENSA-CI!
Acqua, sembra un argomento inflazionato.
Oro blu, se ne sente parlare sempre di più.
Soprattutto in questi giorni che ci si avvicina alla giornata dell’acqua.
Come per molte cose, ci si accorge della loro importanza solo quando vengono a mancare! e così è stato per noi, come ho raccontato precedentemente, che in Mozambico siamo spesso “ a secco” .
Probabilmente se fossi stata in Italia oggi non avrei dato molto peso a quanti litri di acqua consumo in un giorno, a quanti bicchieri getto a vuoto nel lavandino, a quante volte tiro l’acqua del gabinetto, a quanto tengo la doccia aperta... da quando però al mattino apro il rubinetto ed escono quattro gocce e poi il deserto e devo iniziare a utilizzare secchi, secchielli, bacinelle riempite precedentemente con acqua piovana, acqua dell’aria condizionata o lasciando scorrere quando c’è qualche goccia dal rubinetto…beh da quando compio queste azioni ogni giorno e sogno il getto di una doccia, l’acqua è diventata argomento di riflessione. Ma c’era bisogno che rimanessi senza per accorgermi che la maggior parte delle persone attorno a me è senza acqua corrente e ci trascorre la vita, che i bimbi si lavano nei fiumi infestati di insetti, serpenti e coccodrilli, che un sacco di malattie si stanno spargendo anche e soprattutto per mancanza di acqua? A me ci è voluto questo per accorgermene, ed è bello sentire i miei figli quando si lavano dire “attento, che così la sprechi!” e così abbiamo scoperto che possiamo consumare anche 1000 litri di acqua al giorno. Un tank pieno, che quando c’è energia ( utlimamente poca anche di quella) collegato ad una pompa a motore ci fa arrivare l’acqua in casa.
Allora lancio una sfida in questa occasione di riflessione ma che spero possa rimanere tutti i giorni dell’anno impressa nei nostri gesti. Provate domenica a usare un filo di acqua quando vi lavate le mani, i denti, i piatti; a conservare l’ acqua del lavaggio delle tazze per gettarla nel gabinetto e tirare lo sciacquone una volta in meno; a spegnere la doccia appena finito di lavarsi; a usare l’acqua della pasta per lavare le posate…forse molti di voi già lo fanno, altri magari no, provate un giorno, e magari qualcuna di queste azioni diventeranno abitudine,spargete la voce e magari diventerà anche divertente trovare mille modi diversi di risparmiare acqua. Potete anche provare a misurare quanti litri di acqua al giorno consumate in casa, e ricordate che in Italia l’acqua che si utilizza per qualsiasi cosa è potabile!!! Pensiamoci tutti domenica, noi sicuramente con un secchio in mano perché costretti , voi perché vi siete fermati a riflettere.
Oro blu, se ne sente parlare sempre di più.
Soprattutto in questi giorni che ci si avvicina alla giornata dell’acqua.
Come per molte cose, ci si accorge della loro importanza solo quando vengono a mancare! e così è stato per noi, come ho raccontato precedentemente, che in Mozambico siamo spesso “ a secco” .
Probabilmente se fossi stata in Italia oggi non avrei dato molto peso a quanti litri di acqua consumo in un giorno, a quanti bicchieri getto a vuoto nel lavandino, a quante volte tiro l’acqua del gabinetto, a quanto tengo la doccia aperta... da quando però al mattino apro il rubinetto ed escono quattro gocce e poi il deserto e devo iniziare a utilizzare secchi, secchielli, bacinelle riempite precedentemente con acqua piovana, acqua dell’aria condizionata o lasciando scorrere quando c’è qualche goccia dal rubinetto…beh da quando compio queste azioni ogni giorno e sogno il getto di una doccia, l’acqua è diventata argomento di riflessione. Ma c’era bisogno che rimanessi senza per accorgermi che la maggior parte delle persone attorno a me è senza acqua corrente e ci trascorre la vita, che i bimbi si lavano nei fiumi infestati di insetti, serpenti e coccodrilli, che un sacco di malattie si stanno spargendo anche e soprattutto per mancanza di acqua? A me ci è voluto questo per accorgermene, ed è bello sentire i miei figli quando si lavano dire “attento, che così la sprechi!” e così abbiamo scoperto che possiamo consumare anche 1000 litri di acqua al giorno. Un tank pieno, che quando c’è energia ( utlimamente poca anche di quella) collegato ad una pompa a motore ci fa arrivare l’acqua in casa.
Allora lancio una sfida in questa occasione di riflessione ma che spero possa rimanere tutti i giorni dell’anno impressa nei nostri gesti. Provate domenica a usare un filo di acqua quando vi lavate le mani, i denti, i piatti; a conservare l’ acqua del lavaggio delle tazze per gettarla nel gabinetto e tirare lo sciacquone una volta in meno; a spegnere la doccia appena finito di lavarsi; a usare l’acqua della pasta per lavare le posate…forse molti di voi già lo fanno, altri magari no, provate un giorno, e magari qualcuna di queste azioni diventeranno abitudine,spargete la voce e magari diventerà anche divertente trovare mille modi diversi di risparmiare acqua. Potete anche provare a misurare quanti litri di acqua al giorno consumate in casa, e ricordate che in Italia l’acqua che si utilizza per qualsiasi cosa è potabile!!! Pensiamoci tutti domenica, noi sicuramente con un secchio in mano perché costretti , voi perché vi siete fermati a riflettere.
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giovedì 12 marzo 2015
12.3.15 SE TUTTI...
Mr. Greg:-“ A cosa servono le stelle e i pianeti? A fare il cielo più bello?”
Se tutto servisse a fare qualcosa più bello come sarebbe meraviglioso il mondo! Ma forse agli occhi dei bimbi è davvero tutto meraviglioso…
Mr. Gere: -“ Perché la mia maestra ha il mantello fino ai piedi? Non è mica un supereroe!”
-“No Gere, la tua maestra è musulmana”
Se tutti vedessero gli altri come supereroi come sarebbe più semplice e più divertente il mondo! Ma forse agli occhi dei bimbi è davvero tutto semplice e divertente…
- “Guglielmo dai un bacio a tuo fratello”
- “mba mba mba mba…”baci a ripetizione a fratello, giocattoli, ciabatte…
Se tutti cominciassimo a mostrare più affetto agli altri come sarebbe più dolce il mondo! Ma forse agli occhi dei bimbi è davvero dolce il mondo…
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giovedì 12 febbraio 2015
12.2.2015 DA UN PEZZO DI PANE…
Siamo con tutta la famiglia in spiaggia, la spiaggia vicino a casa adiacente al club nautico della città di Beira, Mozambico. Noi siamo soci perchè lì i bimbi praticano tae-kwon-do e i corsi di nuoto, ormai non ci facciamo nemmeno più caso e facciamo avanti e indietro dalla spiaggia. Chi invece non è socio e veste con magliette bucate e pantaloni luridi viene notato immediatamente e allontanato, come è successo a due bimbi con i quali stavano giocando Greg e Gere. All’inizio non si azzardavano ad avvicinarsi, poi ho incoraggiato i miei figli a dividere i giochi con loro, che ci guardavano da lontano ma con tanta tanta voglia di provare le palette e i camioncini nella sabbia. Non appena si sono avvicinati e hanno iniziato a giocare sono stati allontanati dal guardiano, allora ho suggerito a tutti di andare un po’ più lontani dagli sguardi e continuare a giocare e così hanno fatto.
Nel pomeriggio siamo andati a comprare il pane, ecco i due bimbi che ci corrono incontro urlando “amigo amigo!” , dividiamo il pane con loro e salutiamo.
Il giorno successivo li troviamo davanti a scuola, ci corrono incontro di nuovo, mi dicono che hanno fame, guardo in borsa e ho un pacchetto di crackers mezzo sbriciolato, mi vergogno un po’ ma glielo faccio vedere e gli chiedo se lo vogliono, gli si illuminano gli occhi, uno me lo strappa di mano e corre a chiamare l’altro poi torna indietro e mi manda un bacio. Io rimango immobile, gli occhi lucidi.
Il giorno seguente ancora li trovo che corrono dietro alla mia macchina appena arrivo vicino alla scuola, in anticipo perché mi hanno chiamato di andare a prendere Greg che non sta bene. Doveva rimanere fino al pomeriggio quindi avevo con me il pranzo che gli avrei lasciato da consumare in giardino con gli amichetti prima delle lezioni pomeridiane. I bimbetti mi corrono incontro sorridenti, mi chiedo perché visto che non ho dato loro quasi nulla, non soldi, solo qualche briciola nel vero senso della parola! Gli offro allora il pranzo di Greg che ormai pranzerà a casa. C’è anche un pacchetto di wafer al cioccolato, prima di mangiarli, mentre li scartano mi mandano una serie di baci in sequenza seduti dietro ad un albero spaventati che qualcuno glieli possa “rubare”. Recupero Gregorio e gli spiego che il suo pranzo al sacco l’ho dato a quei due bimbi che ci ritroviamo sempre appresso, sembra contento. Il giorno dopo mi racconterà che durante l’intervallo i bimbi di strada si sono avvicnati al cancello, l’hanno salutato riconoscendolo e lui ha diviso la sua merenda, passandola dalle grate e dicendo loro di fare in fretta che se il guardiano li avesse visti li avrebbe sgridati. Chissà come continuerà, cosa è nato intanto da un semplice pezzo di pane!
Nel pomeriggio siamo andati a comprare il pane, ecco i due bimbi che ci corrono incontro urlando “amigo amigo!” , dividiamo il pane con loro e salutiamo.
Il giorno successivo li troviamo davanti a scuola, ci corrono incontro di nuovo, mi dicono che hanno fame, guardo in borsa e ho un pacchetto di crackers mezzo sbriciolato, mi vergogno un po’ ma glielo faccio vedere e gli chiedo se lo vogliono, gli si illuminano gli occhi, uno me lo strappa di mano e corre a chiamare l’altro poi torna indietro e mi manda un bacio. Io rimango immobile, gli occhi lucidi.
Il giorno seguente ancora li trovo che corrono dietro alla mia macchina appena arrivo vicino alla scuola, in anticipo perché mi hanno chiamato di andare a prendere Greg che non sta bene. Doveva rimanere fino al pomeriggio quindi avevo con me il pranzo che gli avrei lasciato da consumare in giardino con gli amichetti prima delle lezioni pomeridiane. I bimbetti mi corrono incontro sorridenti, mi chiedo perché visto che non ho dato loro quasi nulla, non soldi, solo qualche briciola nel vero senso della parola! Gli offro allora il pranzo di Greg che ormai pranzerà a casa. C’è anche un pacchetto di wafer al cioccolato, prima di mangiarli, mentre li scartano mi mandano una serie di baci in sequenza seduti dietro ad un albero spaventati che qualcuno glieli possa “rubare”. Recupero Gregorio e gli spiego che il suo pranzo al sacco l’ho dato a quei due bimbi che ci ritroviamo sempre appresso, sembra contento. Il giorno dopo mi racconterà che durante l’intervallo i bimbi di strada si sono avvicnati al cancello, l’hanno salutato riconoscendolo e lui ha diviso la sua merenda, passandola dalle grate e dicendo loro di fare in fretta che se il guardiano li avesse visti li avrebbe sgridati. Chissà come continuerà, cosa è nato intanto da un semplice pezzo di pane!
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mercoledì 28 gennaio 2015
28.1.2015 GRANDI EVENTI E PICCOLI EVENTI
E così l’anno è comiciato anche qua in Mozambico…carico di buoni propositi, con l’inizio di una nuova classe per Mr Greg e Mr Gere ma…senza acqua di nuovo !
Mentre nella maggior parte del Paese ci sono state alluvioni che hanno fatto cedere ponti e strade, allagato interi villaggi, disagiato intere regioni, qua nella zona di Beira piove poco per la stagione e noi siamo senz’acqua…
Le piene dei fiumi e i disatsri idrologici hanno occupato poco le pagine dei giornali poiché in quei giorni si stava insediando il nuovo governo ufficialmente ( dopo “solo” 3 mesi dall’elezione). Quindi il nuovo governo è insediato, la stessa maggioranza da decenni, e l’opposizione minaccia il separatismo, di chiudere vie di comunicazione etc. Come al solito difficile fare prevsioni, vediamo come si procederà, speriamo solo in maniera pacifica.
Intanto noi proviamo a concentrarci su questo inizio d’anno scolastico: Geremia in stage 0 e Gregorio in stage 2 secondo il sistema Cambridge della scuola internazionale che frequentano. Come tutte le cose qua in città paiono moderne, efficienti e funzionanati ma in realtà si scopre in fretta l’inefficienza, la disorganizzazione, il ritardo nell’operare…e così la nostra scuola non fa eccezione. Comunque tutti con l’uniforme pronta: appositamente fatta fare su misura per Geremia da una sarta ( a casa sua, raggiunta dopo una gimcana tra rifiuti e pozzanghere), con lenzuola recuperate per avere del buon cotone (NB: la camicia è bianca: dopo sei ore di scuola con 40 gradi e intervallo in giardino vi lascio immaginare come torni a casa); zainetti acquistati; libri e quaderni ricoperti in malomodo perché la plastica ( di bassa qualità) con il caldo ha fatto tutte le pieghe; insomma in qualche modo, tra qualche lacrima del più piccolo e qualche lamentela del più grande siamo partiti: Gregorio che come compito deve già leggere librini in inglese e Geremia esercitarsi a scrivere il numero 1 e a pomeriggio tra una lezione di nuoto e una di tae kwon do praticano il portoghese con gli amichetti e i vicini di casa. Tante cose, forse troppe? Dubbi di mamma.
Mentre nella maggior parte del Paese ci sono state alluvioni che hanno fatto cedere ponti e strade, allagato interi villaggi, disagiato intere regioni, qua nella zona di Beira piove poco per la stagione e noi siamo senz’acqua…
Le piene dei fiumi e i disatsri idrologici hanno occupato poco le pagine dei giornali poiché in quei giorni si stava insediando il nuovo governo ufficialmente ( dopo “solo” 3 mesi dall’elezione). Quindi il nuovo governo è insediato, la stessa maggioranza da decenni, e l’opposizione minaccia il separatismo, di chiudere vie di comunicazione etc. Come al solito difficile fare prevsioni, vediamo come si procederà, speriamo solo in maniera pacifica.
Intanto noi proviamo a concentrarci su questo inizio d’anno scolastico: Geremia in stage 0 e Gregorio in stage 2 secondo il sistema Cambridge della scuola internazionale che frequentano. Come tutte le cose qua in città paiono moderne, efficienti e funzionanati ma in realtà si scopre in fretta l’inefficienza, la disorganizzazione, il ritardo nell’operare…e così la nostra scuola non fa eccezione. Comunque tutti con l’uniforme pronta: appositamente fatta fare su misura per Geremia da una sarta ( a casa sua, raggiunta dopo una gimcana tra rifiuti e pozzanghere), con lenzuola recuperate per avere del buon cotone (NB: la camicia è bianca: dopo sei ore di scuola con 40 gradi e intervallo in giardino vi lascio immaginare come torni a casa); zainetti acquistati; libri e quaderni ricoperti in malomodo perché la plastica ( di bassa qualità) con il caldo ha fatto tutte le pieghe; insomma in qualche modo, tra qualche lacrima del più piccolo e qualche lamentela del più grande siamo partiti: Gregorio che come compito deve già leggere librini in inglese e Geremia esercitarsi a scrivere il numero 1 e a pomeriggio tra una lezione di nuoto e una di tae kwon do praticano il portoghese con gli amichetti e i vicini di casa. Tante cose, forse troppe? Dubbi di mamma.
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martedì 30 dicembre 2014
29.12.14 AVVENTURE E DISAVVENTURE IN QUESTA FINE D’ANNO
Tante settimane di assenza dal blog per tanti motivi ma eccoci ancora qua.
In una situazione politica ancora poco chiara ma senza scossoni pericolosi, almeno nel nostro quotidiano.
Siamo rimasti senza computer per qualche tempo, ci sono stati rubati, sembrava durante un assalto in pieno giorno in casa, ma con un’ accurata ricerca nel mercato nero grazie all’aiuto di amici e colleghi e con una serie di azioni degne di un film di spionaggio i nostri due computer sono stati recuperati e la signora che lavorava in casa nostra licenziata…
I bimbi hanno finito l’anno scolastico alla scuola internazionale: con grandi risultati sono entrambi passati all’anno successivo che comincerà a gennaio e intanto migliorano l’apprendimento più del portoghese , che esercitano quotidianamente con la gente, che dell’inglese che parlano solo a scuola. Si godono le loro vacanze scolastiche coccolati dai nonni paterni che sono arrivati coraggiosamente anche quest’anno anche quaggiù per festeggiare con noi le feste.
Vacanze impregnate di sudore a causa del caldo tropicale che ci attanaglia dalle cinque del mattino fino a tarda sera e che è peggiorato dall’assenza di acqua corrente.
Per settimane siamo rimasti senza acqua corrente, in tutta la città rubinetti chiusi oppure la società dell’acqua la distribuiva a zone, a ore. Per la nostra famiglia e per i consumi a cui siamo abituati non era mai sufficiente e così ci siamo arrangiati andando a riempire secchi e taniche all’ufficio del cuamm dove il tank che raccoglie l’acqua è più capiente e abbiamo centellinato l’acqua per lavarci, lavare i piatti e lavare i panni. I bimbi sapevano di dover raccogliere ogni goccia mentre si lavavano le mani in una bacinella perché poi sarebbe servita per tirare l’acqua del water o per lavare i pavimenti; il bagnetto nella vaschetta si faceva in più di uno, l’acqua della pasta o delle patate riutilizzata per lavare i piatti e così via. Faticoso, molto faticoso soprattutto per i poveri nonni già provati dal clima. Dura prova che ci ha ha fatto riflettere molto e apprezzzare come miglior regalo di Natale mai ricevuto una bella doccia con shampo e balsamo sotto l’acqua corrente ( anche se marroncina). Raccogliamo l’acqua che esce dai condizionatori per riempire i secchi, secchi da venti litri che sembrano non bastare mai, mentre vado a raccogliere l’ennesimo per svuotarlo nel tank mi chiedo quanti litri al giorno consumiamo, tanti, troppi. Potremmo risparmiarne? Si. Quando provi a rimanere senza acqua capisci perché tanti bimbi lungo la strada giocano e si tuffano nelle pozzanghere, perché sui minibus che attraversano la città l’odore di sudore è perenne, chi può permettersi di farsi due o tre docce al giorno come noi anche se fa così caldo? Capisci tutti quei secchi e bacinelle in ogni angolo quando piove a raccolgiere ogni goccia . Si può fare educazione sanitaria nei progetti di cooperazione per insegnare l’importanza di lavarsi le mani, dell’igiene minima, del non utilizzare acqua di pozzanghere o stagnante, dell’utilizzo delle latrine etc. ma capirò la prossima volta che parlerò di questi argomenti gli occhi della gente che l’acqua non ce l’ha e mi guarda come per dire “facile per te che apri il rubinetto “. Cercherò di ricordarmi il senso di frustrazione nel non poter aver accesso facile all’oro blu.
Negli ultimi giorni pare che la situazione si sia sbloccata e siamo sempre riusciti a lavarci sotto la doccia e ho fatto anche qualche lavatrice, speriamo continui e speriamo però di mantenerci sempre all’erta e aver imparato a come risparmiare acqua. Ecco uno dei buoni propositi per il 2015!
In una situazione politica ancora poco chiara ma senza scossoni pericolosi, almeno nel nostro quotidiano.
Siamo rimasti senza computer per qualche tempo, ci sono stati rubati, sembrava durante un assalto in pieno giorno in casa, ma con un’ accurata ricerca nel mercato nero grazie all’aiuto di amici e colleghi e con una serie di azioni degne di un film di spionaggio i nostri due computer sono stati recuperati e la signora che lavorava in casa nostra licenziata…
I bimbi hanno finito l’anno scolastico alla scuola internazionale: con grandi risultati sono entrambi passati all’anno successivo che comincerà a gennaio e intanto migliorano l’apprendimento più del portoghese , che esercitano quotidianamente con la gente, che dell’inglese che parlano solo a scuola. Si godono le loro vacanze scolastiche coccolati dai nonni paterni che sono arrivati coraggiosamente anche quest’anno anche quaggiù per festeggiare con noi le feste.
Vacanze impregnate di sudore a causa del caldo tropicale che ci attanaglia dalle cinque del mattino fino a tarda sera e che è peggiorato dall’assenza di acqua corrente.
Per settimane siamo rimasti senza acqua corrente, in tutta la città rubinetti chiusi oppure la società dell’acqua la distribuiva a zone, a ore. Per la nostra famiglia e per i consumi a cui siamo abituati non era mai sufficiente e così ci siamo arrangiati andando a riempire secchi e taniche all’ufficio del cuamm dove il tank che raccoglie l’acqua è più capiente e abbiamo centellinato l’acqua per lavarci, lavare i piatti e lavare i panni. I bimbi sapevano di dover raccogliere ogni goccia mentre si lavavano le mani in una bacinella perché poi sarebbe servita per tirare l’acqua del water o per lavare i pavimenti; il bagnetto nella vaschetta si faceva in più di uno, l’acqua della pasta o delle patate riutilizzata per lavare i piatti e così via. Faticoso, molto faticoso soprattutto per i poveri nonni già provati dal clima. Dura prova che ci ha ha fatto riflettere molto e apprezzzare come miglior regalo di Natale mai ricevuto una bella doccia con shampo e balsamo sotto l’acqua corrente ( anche se marroncina). Raccogliamo l’acqua che esce dai condizionatori per riempire i secchi, secchi da venti litri che sembrano non bastare mai, mentre vado a raccogliere l’ennesimo per svuotarlo nel tank mi chiedo quanti litri al giorno consumiamo, tanti, troppi. Potremmo risparmiarne? Si. Quando provi a rimanere senza acqua capisci perché tanti bimbi lungo la strada giocano e si tuffano nelle pozzanghere, perché sui minibus che attraversano la città l’odore di sudore è perenne, chi può permettersi di farsi due o tre docce al giorno come noi anche se fa così caldo? Capisci tutti quei secchi e bacinelle in ogni angolo quando piove a raccolgiere ogni goccia . Si può fare educazione sanitaria nei progetti di cooperazione per insegnare l’importanza di lavarsi le mani, dell’igiene minima, del non utilizzare acqua di pozzanghere o stagnante, dell’utilizzo delle latrine etc. ma capirò la prossima volta che parlerò di questi argomenti gli occhi della gente che l’acqua non ce l’ha e mi guarda come per dire “facile per te che apri il rubinetto “. Cercherò di ricordarmi il senso di frustrazione nel non poter aver accesso facile all’oro blu.
Negli ultimi giorni pare che la situazione si sia sbloccata e siamo sempre riusciti a lavarci sotto la doccia e ho fatto anche qualche lavatrice, speriamo continui e speriamo però di mantenerci sempre all’erta e aver imparato a come risparmiare acqua. Ecco uno dei buoni propositi per il 2015!
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lunedì 3 novembre 2014
03.11.2014 IN ATTESA DELLE REAZIONI LA VITA CONTINUA
I mozambicani hanno votato, ma solo il 48%, un’affluenza davvero scarsa. A distanza di quindici giorni dalle elezioni, come dice la legge, sono stati annunciati i risultati ufficiali, in un clima di attesa e di timore che potessero esplodere rappresaglie da un momento all’altro. Quasi tutti i negozi, le aziende e gli uffici il 30 ottobre, un giovedì, hanno chiuso all’ora di pranzo, la città era deserta e insolitamente silenziosa, alle 15 hanno annunciato i risultati uffciali. Come ci si aspettava alle presidenziali ha vinto il candidato del partito già al potere (FRELIMO) ma l’opposizione ha deciso di impugnare legalmente gli esiti delle elezioni, accusando di brogli, non trasparenza e violenze. Soprattutto pare ci siano stati dei dati manomessi neIle rappresentanze dell’ assemblea nazionale e provinciali. Ora siamo di nuovo in attesa, questa volta di sapere cosa dirà il Tribunale e come reagirà l’opposizione. Siamo in un regime di cessate ostilità dal settembre scorso e tutti ripetono che da nessuna parte si vuole tornare alla guerra, alle violenze come gli anni passati, che non conviene a nessuno, a noi pare ovvio, forse non lo era.
Comunque per ora la nostra vita continua senza grossi cambiamenti: Mr. Greg concentrato sullo studio, prossimo ad affrontare gli esami di fine anno la settimana prossima ( la scuola inglese va da gennaio a novembre); Geremia geloso del piccolo e in perenne capriccio ma sta imparando a nuotare con grande soddisfazione sua e di tutti noi; Guglielmo inizia a prendere le prime botte in testa a causa di scontri ravvicinati con tavolini e sedie e pratica l’autosvezzamento con polenta e fagioli, manioca e cocco, pesce grigliato…e infine noi: Matte a far quadrare i conti dei progetti e io tra una riunione a scuola, il corso di portoghese e pannolini da cambiare.
Comunque per ora la nostra vita continua senza grossi cambiamenti: Mr. Greg concentrato sullo studio, prossimo ad affrontare gli esami di fine anno la settimana prossima ( la scuola inglese va da gennaio a novembre); Geremia geloso del piccolo e in perenne capriccio ma sta imparando a nuotare con grande soddisfazione sua e di tutti noi; Guglielmo inizia a prendere le prime botte in testa a causa di scontri ravvicinati con tavolini e sedie e pratica l’autosvezzamento con polenta e fagioli, manioca e cocco, pesce grigliato…e infine noi: Matte a far quadrare i conti dei progetti e io tra una riunione a scuola, il corso di portoghese e pannolini da cambiare.
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