Angola..da qualche giorno.
Siamo partiti io, Mr. Greg, e mia mamma alla volta di questo nuovo Paese, alla volta della ricongiunzione famigliare…
Era la prima volta che arrivavo in un nuovo Paese di mattina, in genere i voli arrivano in tarda serata ma questa volta siamo usciti dall’aeroporto alle 8.00 in piena luce e piena vita a Luanda. Primissimo impatto: umidità. E’ pieno inverno, non è caldo,anzi, ma è umido, tanto, quindi non sai se stare in canotta o maglia manica lunga.
Nel percorso dall’aeroporto a casa guardo fuori dal finestrino e noto con stupore, anche se Matte me lo aveva già raccontato, che la città è per la maggior parte costituita da palazzi alti, altissimi…per me una novità in Africa…sia in Uganda che Tanzania i palazzoni erano rari e, a parte qualche moderna costruzione, mai altissimi e invece qua sembra un po’ di essere al Pilastro di Bologna. Le strade sono belle e asfaltate, la sporcizia intorno non mi è nuova ma la trascuratezza si nota. L’abbigliamento dei giovani è molto audace, la prima cosa che dico è che mi sembra molto più un’atmosfera occidentale che non africana ( molti giovani con l’i-pod alle orecchie, molti negozietti ben forniti e quasi tutto sembra essere in muratura invece che in baracche, il giorno dopo vedrò in spiaggia un gruppo di ragazzi che lavora –o gioca- con un portatile macintosh di ultimissima generazione). La città è un cantiere continuo, gru e transenne in ogni dove…e pian piano ci avviciniamo alla Ilha …la penisola sulla quale abitiamo, si scorge il mare da entrambe le parti della strada e per noi è un’emozione forte visto che non siamo abituati alle città di mare e soprattutto pensare che è oceano!
La casa è semplice, c’è tutto ma un po’ contato ( una padella, due tazze, nessun coltello decente che tagli…) e siamo già rimasti senza luce ma a quello io e Matte siamo abituati, anzi ci ricorda il duro ma entusiasmante periodo di Ikondo…mia mamma è un po’ meno abituata e sta tentando di adattarsi a non avere la grattugia, a usare l’acqua bollita e filtrata…il pavimento in cemento con qualche ragnetto…ma mi pare che se la stia cavando bene. Nei primi giorni abbiamo sistemato tutte le nostre cose, creato un angolo giochi per mr. Greg e tentato di dare un po’ di calore alla casa con stoffe colorate e oggetti nostri in giro…sta prendendo forma anche se la lista delle cose da comprare ogni giorno si allunga. Niente di essenziale, si intende, ma due attacchini dove appendere gli asciugamani e una scodella dove riporre l’insalata potrebbero sempre fare comodo…vedremo quando e se questi oggetti si potranno acquistare!
Il cortile fuori è spazioso, non è verde, è cemento ma Mr. Greg ci corre in bicicletta alla grande e può stare fuori da solo tranquillamente…ma il bello è che a 100 metri c’è la spiaggia…100 metri di spazzatura e puzza di pipì da attraversare ma almeno c’è la spiaggia e qualche metro è anche pulito e ci si può giocare con rastrello e paletta e respirare l’aria salmastra dell’oceano che ti riempie le narici e ti fa tornare il buon umore…adesso che è inverno si sta volentieri in spiaggia anche nelle ore più calde, è sempre ventilato e non c’è mai il sole a picco. Credo che le nostre giornate si alterneranno tra la spiaggia e la ricerca di qualche frutta o verdura ( merce rara e costosa) dalle donnelle sul ciglio della strada.
Abbiamo voglia di girare e guardarci intorno ma intanto è bene che io mi concentri sulla lingua…mi sento mutilata senza poter comunicare, e cerchi di capire da che parte siamo girati…poi un po’ alla volta forse potremo cominciare a muoverci
Intanto l’ennesima nuova avventura è cominciata, vediamo come proseguirà…alla prossima puntata…!
forza MR GREG, b(e)at-tili tutti!
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Dimenticavo! Sono felicissima per l'allargamento della tua famiglia,naturalmente l'abbraccio era anche per Mela! A presto Giuliana
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