Eccoci di nuovo in Italia, dopo una parentesi di quasi tre mesi in Angola Mr Greg si sta reinserendo nel mondo occidentale, italiano. Luanda è una città un po’ difficile in cui vivere da espatriati: molto costosa, un cantiere perenne, ancora senza servizi , è difficile e dispendiosissimo l’accesso sanitario e purtroppo è molto sporca, ache la spiaggia che sarebbe una manna! Abbiamo passato dei bei mesi insieme a Matte, ho condiviso con lui un po’ del suo lavoro, abbiamo visitato belle spiagge nei week end e anche uno dei progetti del Cuamm al nord del Paese, a Uige. Ma purtroppo non sono riuscita ad immergermi nella cultura angolana e capire la popolazione e il Paese che rimane un mistero per tante dinamiche. Forse ho avuto poco tempo, forse poca possibilità di movimento o forse poca “ spinta”, non saprei. Comunque ora siamo ricatapultati in una nuova dimensione, certo per noi adulti non nuova siccome siamo in patria…ma per la prima volta affronto la vita della madre di un bimbo in età da scuola materna. Eh già, Mr. Greg ha appena iniziato l’asilo a Padova.
Vi racconto le cose che mi hanno stupito di questo rientro e le soluzioni che sto tentando di trovare, sperando ci possiate aiutare:
- mi ha stupito la burocrazia e la tempistica delle scuole…un anno prima bisogna iscrivere un bambino alla comunale , ma se non so nemmeno dove saremo domani!? Lo trovo un sistema assurdo. Soluzione: iscriverlo ad un privato.
- mi ha stupito il ritmo di vita casa-scuola-casa, mi sembra di vivere e far vivere Mr. Greg in una prigione ma un po’ alla volta ci adegueremo e troveremo luoghi e attività alternative anche se vedo che a lui piace molto giocare in casa, vivere le nostre seratine tra bagnetto, dipingere , cenare e leggere i librini…in relatà non molto diverse dalle nostre serate in Uganda o Angola a parte il clima!soluzione: portarlo fuori anche con il brutto tempo, non farci spaventare da fango e freddo!
-mi ha stupito Il non-sapore degli alimenti: carote, pomodori e finocchi hanno lo stesso sapore!!! La verdura ha dei colori accesissimi e sembra dipinta ma è assolutamente insapore. In Angola trovavo poche varietà ma almeno erano raccolte dai campi! Lo stesso in Uganda..insomma avevo l’impressione di mangiare genuino e locale , qua mi sembra di mangiare plastica! E sono preoccupata per i miei bimbi!soluzione: entrare a far parte di un gruppo di acquisto solidale, cercare aziende agricole nelle vicinanze e ho già iniziato a leggere “come, dove, perchè acquistare eco “ di Serena Viviani, ed. Red che consiglio vivamente soprattutto per imparare a leggere le etichette!
-mi ha stupito lo spreco dei beni: non è possibile che non sia più possibile aggiustare un ferro da stiro, una stampante, una tv, un minipimer….ti diranno sempre: “ costa meno comprarlo nuovo” e quindi ci troviamo con 4 telefonini, 2 minipimer, 3 stampanti di cui la metà non funzionano ma poi non ho capito dove va smaltito tutto questo consumismo? Per non parlare dello stupore dei programmi televisivi, abbiamo comprato una tv ( a propostio di consumismo ci caschiamo sempre e comunque anche se era la prima volta per noi, che siamo senza da ormai 5 anni) ma ancora non l’ho guardata, non ci riesco e soprattutto ho il terrore di quello che potrebbe vedere Mr. Greg e quindi la usiamo solo come schermo per guardare i dvd…forse tra un po’ toverò il coraggio di guardare qualche programma, forse quando sarò in Italia da abbastanza tempo per essere sommersa da questo mondo. soluzione: cercasi!
Quando siamo partiti 4 anni fa per la Tanzania forse era già tutto così ma non me ne ero resa conto? Davvero questo rientro mi sta stupendo, forse perché ho gli occhi della mamma di famiglia?
Sento di dover fare qualcosa, se adesso siamo qua mi devo impegnare per migliorare il mio pezzettino di mondo, almeno nel nostro piccolo..aiutatemi !! Accettasi consigli e suggerimenti.
p.s
Mr Greg come sempre è il migliore nell’adattamento…è il nostro piccolo supereroe!
martedì 9 novembre 2010
mercoledì 4 agosto 2010
02.08.2010 LUANDA PRIME IMPRESSIONI
Angola..da qualche giorno.
Siamo partiti io, Mr. Greg, e mia mamma alla volta di questo nuovo Paese, alla volta della ricongiunzione famigliare…
Era la prima volta che arrivavo in un nuovo Paese di mattina, in genere i voli arrivano in tarda serata ma questa volta siamo usciti dall’aeroporto alle 8.00 in piena luce e piena vita a Luanda. Primissimo impatto: umidità. E’ pieno inverno, non è caldo,anzi, ma è umido, tanto, quindi non sai se stare in canotta o maglia manica lunga.
Nel percorso dall’aeroporto a casa guardo fuori dal finestrino e noto con stupore, anche se Matte me lo aveva già raccontato, che la città è per la maggior parte costituita da palazzi alti, altissimi…per me una novità in Africa…sia in Uganda che Tanzania i palazzoni erano rari e, a parte qualche moderna costruzione, mai altissimi e invece qua sembra un po’ di essere al Pilastro di Bologna. Le strade sono belle e asfaltate, la sporcizia intorno non mi è nuova ma la trascuratezza si nota. L’abbigliamento dei giovani è molto audace, la prima cosa che dico è che mi sembra molto più un’atmosfera occidentale che non africana ( molti giovani con l’i-pod alle orecchie, molti negozietti ben forniti e quasi tutto sembra essere in muratura invece che in baracche, il giorno dopo vedrò in spiaggia un gruppo di ragazzi che lavora –o gioca- con un portatile macintosh di ultimissima generazione). La città è un cantiere continuo, gru e transenne in ogni dove…e pian piano ci avviciniamo alla Ilha …la penisola sulla quale abitiamo, si scorge il mare da entrambe le parti della strada e per noi è un’emozione forte visto che non siamo abituati alle città di mare e soprattutto pensare che è oceano!
La casa è semplice, c’è tutto ma un po’ contato ( una padella, due tazze, nessun coltello decente che tagli…) e siamo già rimasti senza luce ma a quello io e Matte siamo abituati, anzi ci ricorda il duro ma entusiasmante periodo di Ikondo…mia mamma è un po’ meno abituata e sta tentando di adattarsi a non avere la grattugia, a usare l’acqua bollita e filtrata…il pavimento in cemento con qualche ragnetto…ma mi pare che se la stia cavando bene. Nei primi giorni abbiamo sistemato tutte le nostre cose, creato un angolo giochi per mr. Greg e tentato di dare un po’ di calore alla casa con stoffe colorate e oggetti nostri in giro…sta prendendo forma anche se la lista delle cose da comprare ogni giorno si allunga. Niente di essenziale, si intende, ma due attacchini dove appendere gli asciugamani e una scodella dove riporre l’insalata potrebbero sempre fare comodo…vedremo quando e se questi oggetti si potranno acquistare!
Il cortile fuori è spazioso, non è verde, è cemento ma Mr. Greg ci corre in bicicletta alla grande e può stare fuori da solo tranquillamente…ma il bello è che a 100 metri c’è la spiaggia…100 metri di spazzatura e puzza di pipì da attraversare ma almeno c’è la spiaggia e qualche metro è anche pulito e ci si può giocare con rastrello e paletta e respirare l’aria salmastra dell’oceano che ti riempie le narici e ti fa tornare il buon umore…adesso che è inverno si sta volentieri in spiaggia anche nelle ore più calde, è sempre ventilato e non c’è mai il sole a picco. Credo che le nostre giornate si alterneranno tra la spiaggia e la ricerca di qualche frutta o verdura ( merce rara e costosa) dalle donnelle sul ciglio della strada.
Abbiamo voglia di girare e guardarci intorno ma intanto è bene che io mi concentri sulla lingua…mi sento mutilata senza poter comunicare, e cerchi di capire da che parte siamo girati…poi un po’ alla volta forse potremo cominciare a muoverci
Intanto l’ennesima nuova avventura è cominciata, vediamo come proseguirà…alla prossima puntata…!
Siamo partiti io, Mr. Greg, e mia mamma alla volta di questo nuovo Paese, alla volta della ricongiunzione famigliare…
Era la prima volta che arrivavo in un nuovo Paese di mattina, in genere i voli arrivano in tarda serata ma questa volta siamo usciti dall’aeroporto alle 8.00 in piena luce e piena vita a Luanda. Primissimo impatto: umidità. E’ pieno inverno, non è caldo,anzi, ma è umido, tanto, quindi non sai se stare in canotta o maglia manica lunga.
Nel percorso dall’aeroporto a casa guardo fuori dal finestrino e noto con stupore, anche se Matte me lo aveva già raccontato, che la città è per la maggior parte costituita da palazzi alti, altissimi…per me una novità in Africa…sia in Uganda che Tanzania i palazzoni erano rari e, a parte qualche moderna costruzione, mai altissimi e invece qua sembra un po’ di essere al Pilastro di Bologna. Le strade sono belle e asfaltate, la sporcizia intorno non mi è nuova ma la trascuratezza si nota. L’abbigliamento dei giovani è molto audace, la prima cosa che dico è che mi sembra molto più un’atmosfera occidentale che non africana ( molti giovani con l’i-pod alle orecchie, molti negozietti ben forniti e quasi tutto sembra essere in muratura invece che in baracche, il giorno dopo vedrò in spiaggia un gruppo di ragazzi che lavora –o gioca- con un portatile macintosh di ultimissima generazione). La città è un cantiere continuo, gru e transenne in ogni dove…e pian piano ci avviciniamo alla Ilha …la penisola sulla quale abitiamo, si scorge il mare da entrambe le parti della strada e per noi è un’emozione forte visto che non siamo abituati alle città di mare e soprattutto pensare che è oceano!
La casa è semplice, c’è tutto ma un po’ contato ( una padella, due tazze, nessun coltello decente che tagli…) e siamo già rimasti senza luce ma a quello io e Matte siamo abituati, anzi ci ricorda il duro ma entusiasmante periodo di Ikondo…mia mamma è un po’ meno abituata e sta tentando di adattarsi a non avere la grattugia, a usare l’acqua bollita e filtrata…il pavimento in cemento con qualche ragnetto…ma mi pare che se la stia cavando bene. Nei primi giorni abbiamo sistemato tutte le nostre cose, creato un angolo giochi per mr. Greg e tentato di dare un po’ di calore alla casa con stoffe colorate e oggetti nostri in giro…sta prendendo forma anche se la lista delle cose da comprare ogni giorno si allunga. Niente di essenziale, si intende, ma due attacchini dove appendere gli asciugamani e una scodella dove riporre l’insalata potrebbero sempre fare comodo…vedremo quando e se questi oggetti si potranno acquistare!
Il cortile fuori è spazioso, non è verde, è cemento ma Mr. Greg ci corre in bicicletta alla grande e può stare fuori da solo tranquillamente…ma il bello è che a 100 metri c’è la spiaggia…100 metri di spazzatura e puzza di pipì da attraversare ma almeno c’è la spiaggia e qualche metro è anche pulito e ci si può giocare con rastrello e paletta e respirare l’aria salmastra dell’oceano che ti riempie le narici e ti fa tornare il buon umore…adesso che è inverno si sta volentieri in spiaggia anche nelle ore più calde, è sempre ventilato e non c’è mai il sole a picco. Credo che le nostre giornate si alterneranno tra la spiaggia e la ricerca di qualche frutta o verdura ( merce rara e costosa) dalle donnelle sul ciglio della strada.
Abbiamo voglia di girare e guardarci intorno ma intanto è bene che io mi concentri sulla lingua…mi sento mutilata senza poter comunicare, e cerchi di capire da che parte siamo girati…poi un po’ alla volta forse potremo cominciare a muoverci
Intanto l’ennesima nuova avventura è cominciata, vediamo come proseguirà…alla prossima puntata…!
martedì 6 luglio 2010
06.07.2010 SUL CIGLIO DELLA PORTA…
Carissimi,
sono passati tanti mesi e con essi tante avventure…per Mr. Greg e la sua famiglia.
Abbiamo lasciato l’Uganda, con dispiacere perché è un Paese che ci ha accolti calorosamente, che ci ha stregati con i suoi parchi, animali, laghi e persone accoglienti e pacifiche e con i suoi mille usi e costumi, tribù e lingue. L’Uganda ci è parsa davvero una scoperta ogni giorno, a volte scoperte belle a volte brutte ma i due anni trascorsi lì e il lavoro svolto sia di Matte che mio ci hanno in ogni caso arricchito e speriamo che anche Mr. Greg ne abbia giovato. E’ cresciuto sempre all’aperto sia a Naggalama che a Kampala, è cresciuto in un miscuglio di tribù e culture e masticava qualche parola di luganda e di acholi…speriamo gli rimangano nel cuore le persone e i paesaggi che ha incontrato in questi due anni.
Ora DUE nuove avventure sono cominciate… si chiamano Mela e Angola!
Mela è il fratellino in arrivo di Mr. Greg, chiamato per il momento così dal maggiore…arriverà a novembre e siamo tutti felicemente in sua attesa.
Angola è la nostra nuova destinazione… Matte è già là, da un po’..io e Mr. Greg siamo arrivati da poco dall’Uganda ( io ho terminato il mio contratto dopo Matte) e ci stiamo godendo un po’ di sana vacanza in Italia stra coccolati dalle nonne. Stare lontani da Matte ci sta facendo soffrire più di quanto potessimo immaginare… il continente africano ci tiene lontani e gli aeroporti ormai sono diventati la nostra seconda casa…è avventuroso sì ma davvero faticoso e spezza il cuore. Non vediamo l’ora di riunirci, che sia ovunque nel mondo ma insieme e presto, speriamo il prima possibile, sarà a Luanda e sarà contornati da nuova gente, nuovi paesaggi e nuova lingua…il portoghese ci aspetta.
Forse abbiamo bisogno di rinnovarci per sentirci vivi, forse il fascino dell’africa in tutti i suoi aspetti e Paesi ci spinge a continuare…qualsiasi cosa sia siamo di nuovo con i bagagli pronti e la famiglia che si allarga già di nuovo sul ciglio della porta con lo sguardo lontano…
sono passati tanti mesi e con essi tante avventure…per Mr. Greg e la sua famiglia.
Abbiamo lasciato l’Uganda, con dispiacere perché è un Paese che ci ha accolti calorosamente, che ci ha stregati con i suoi parchi, animali, laghi e persone accoglienti e pacifiche e con i suoi mille usi e costumi, tribù e lingue. L’Uganda ci è parsa davvero una scoperta ogni giorno, a volte scoperte belle a volte brutte ma i due anni trascorsi lì e il lavoro svolto sia di Matte che mio ci hanno in ogni caso arricchito e speriamo che anche Mr. Greg ne abbia giovato. E’ cresciuto sempre all’aperto sia a Naggalama che a Kampala, è cresciuto in un miscuglio di tribù e culture e masticava qualche parola di luganda e di acholi…speriamo gli rimangano nel cuore le persone e i paesaggi che ha incontrato in questi due anni.
Ora DUE nuove avventure sono cominciate… si chiamano Mela e Angola!
Mela è il fratellino in arrivo di Mr. Greg, chiamato per il momento così dal maggiore…arriverà a novembre e siamo tutti felicemente in sua attesa.
Angola è la nostra nuova destinazione… Matte è già là, da un po’..io e Mr. Greg siamo arrivati da poco dall’Uganda ( io ho terminato il mio contratto dopo Matte) e ci stiamo godendo un po’ di sana vacanza in Italia stra coccolati dalle nonne. Stare lontani da Matte ci sta facendo soffrire più di quanto potessimo immaginare… il continente africano ci tiene lontani e gli aeroporti ormai sono diventati la nostra seconda casa…è avventuroso sì ma davvero faticoso e spezza il cuore. Non vediamo l’ora di riunirci, che sia ovunque nel mondo ma insieme e presto, speriamo il prima possibile, sarà a Luanda e sarà contornati da nuova gente, nuovi paesaggi e nuova lingua…il portoghese ci aspetta.
Forse abbiamo bisogno di rinnovarci per sentirci vivi, forse il fascino dell’africa in tutti i suoi aspetti e Paesi ci spinge a continuare…qualsiasi cosa sia siamo di nuovo con i bagagli pronti e la famiglia che si allarga già di nuovo sul ciglio della porta con lo sguardo lontano…
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