Episodio: passeggiando lugo la via vicino a casa a Kampala (strada grande, asfaltata e trafficata), ci siamo fermati ad acquistare delle banane da una bimba lungo il marciapede. La bimba (che avra’ avuto circa 9 o 10 anni e che credo abbia vissuto molto poco la propria infanzia) era seduta su di una stuoia con un cesto pieno di banane davanti a se’. Mi fermo, con Gregorio per mano, mi chino per chiedere il prezzo e scegliere le banane e Greg cominica ad urlare “nana, nana”! per evitare di fare la figura della madre che non nutre il proprio figlio gli sbuccio una delle banane appena comprate e gliene do un pezzetto, non appena la prende in mano si siede bello comodo affianco alla ragazzina a gustarsi la sua banana ed accarezzare le mani della bimba. Le donne che affianco vendevano panocchie abbrustolite o arachidi si sono messe molto a ridere a vedere questo “cosetto” bianco seduto nel bel mezzo del marciapiede a “vendere “ banane sorridente ma il bello è che quando gli ho detto che era ora di andare, che non potevamo rimanere li tutta la sera lui bel bello mi ha fatto “bye bye” e si è sistemato meglio accanto alla sua nuova amica, pronto a spedirmi a casa da sola. Portarlo via è stata un’impresa tra le risa delle signore affianco e i passanti che si fermavano stupiti ad osservare la scena, per una volta, di un europeo nei panni di un africano…sul ciglio della strada.
E’ proprio vero che i bimbi non hanno confini..che meraviglia!